L’Odeon cambia pelle, dopo 100 anni si trasforma (anche) in libreria-ristorante

La storica sala nel cuore di Firenze – da sempre punto di riferimento per residenti e turisti amanti del cinema in lingua originale – compie 100 anni. E lo fa trasformandosi in un nuovo spazio polifunzionale per guardare ai prossimi 100. Punto di incontro, libri e arte la mattina, programmazione cinematografica la sera.

L’idea è quella di “tracciare una nuova rotta” preservando l’identità di un luogo storico ma al contempo investendo nella cultura e nella sua fruizione, che ha esigenza di cambiamento. Negli oltre 1.500 mq del Cinema-Teatro Odeon, realizzato nel Palazzo rinascimentale dello Strozzino a opera dei celebri architetti Coppedè e Piacentini, ci sarà una grande libreria, accompagnata da un bar-ristorante.

L’operazione di trasformazione sarà possibile grazie a Giunti Editore, leader fiorentino nella pubblicazione e vendita di libri e la famiglia Germani, che da ben 86 anni e tre generazioni gestisce la prestigiosa sala. D’altronde, di fronte alla spietata concorrenza delle piattaforme streaming, sappiamo che gli ultimi due anni non sono stati facili per chi ha una sala cinematografica. 

Come ha infatti dichiarato Martino Montanarini, amministratore delegato di Giunti editore: «Con questo progetto intendiamo ampliare l’offerta culturale aggiungendo al cinema i libri soprattutto, ma anche la musica e l’arte. Desideriamo rendere l’Odeon uno spazio ancora più aperto alla città. Un luogo unico dove intendiamo sperimentare nuovi modi di avvicinare il pubblico alle culture. Siamo molti felici e orgogliosi di questo progetto intrapreso con Gloria Germani. Il cinema Odeon è da sempre uno spazio meraviglioso nel cuore di Firenze, caro ai cittadini che ne hanno sempre apprezzato la programmazione attenta alla cultura e alle nuove tendenze».

Gloria Germani, direttrice del Cinema Odeon ha inoltre aggiunto che: «La storia dell’Odeon è da sempre intimamente intrecciata a quella della mia famiglia, da quando mio nonno negli anni Trenta abbandonò la sua attività di imprenditore edile per realizzare la sua passione per il cinema. L’amore per questo cinema così armonioso ed elegante ha sempre guidato l’attività di mio padre e mia e adesso mi spinge a tutelare il suo futuro in un contesto che sappia raccogliere le sfide del 2020. In un tempo, come quello di oggi, in cui il cinema è sempre più realizzato dalle piattaforme e i premi come gli Oscar e i David sono assegnati ai film prodotti da esse, la cultura in presenza deve trovare nuove forme di espressione. Siamo sicuri dell’assoluta positività di questa nuova sinergia con il gruppo fiorentino Giunti, che da 180 anni è sinonimo di qualità nel mondo del libro e della cultura».

Sul progetto di ristrutturazione – ancora top-secret e che sarà svelato alla città a fine anno, dopo una chiusura del cinema a luglio per i lavori – gli organizzatori ci assicurano che il luogo non sarà snaturato anche perché l’immobile è vincolato a uso cinema. Sappiamo solo che gli impianti di climatizzazione, ormai obsoleti, verrano sostituiti e che una parte di platea verrà probabilmente modificata e rimodulata per mantenere la funziona di cinema la sera e di luogo di incontro durante il resto della giornata. Tutto ciò ipotizzando di ricevere una risposta positiva da parte della soprintendenza.

Seduta sulla mia poltroncina giallo ocra (che chissà se rivedremo ancora!) ho ascoltato con attenzione tutta la conferenza stampa e ho cercato di analizzare i pro e i contro di questa situazione. L’Odeon è stato per me il cinema dove ho mosso i primi passi nel mondo dei festival, dapprima come volontaria, poi come addetta ai lavori. È uno di quei luoghi senza tempo di cui si rimane affascinati al primo sguardo. Quindi so che da una parte avrò nostalgia di un luogo magico, dall’altra ho piena consapevolezza di preferire una sala cinematografica trasformata piuttosto che una sala cinematografica chiusa.

D’altronde come cantavano i Subsonica: “sono cambiamenti, solo se spaventano”.

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