Giovane, carina e decisamente molto occupata nella cura del guardaroba altrui e nella lotta allo spreco di vestiti. Alicia Martini, classe 1988 è una closet organizer, ovvero colei che ti aiuta a riorganizzare l’armadio, buttando ciò che è superfluo, recuperando dai meandri dei cassetti ciò che avevi dimenticato e smaltendo l’eccesso, riciclandolo. Metà italiana e metà francese, Alicia si affaccia nel mondo della moda lavorando nell’azienda di famiglia, specializzandosi nella grande distribuzione e produzione di denim.
Di cosa ti occupi? Mi occupo di trovare clienti che abbiano voglia di produrre il loro prodotto in grandi quantità, brand nord-europei, inglesi e americani in Pakistan. Si parte dal filo di cotone alla creazione del tessuto fino alla produzione del pantalone finito.



Che studi hai fatto? Ho studiato da architetto e dopo aver lavorato qualche anno nel mondo dell’architettura mi sono resa conto che l’amore per il lavoro della mia famiglia mi ha portata verso questo ambito. Ho capito che una cosa non esclude l’altra. Tante cose che ho studiato mi sono tornate utili, come l’architettura apre a un certo tipo di costruzione mentale, che non è da escludere nel mondo della moda.
Già dal 2019 aveva cominciato a riflettere sul consumismo generato dal mondo del tessile e a porsi qualche domanda. “Basti pensare che ogni singola persona nel corso di un anno butta via tra i 10 e i 15 kg di indumenti. Non sono capi rovinati, sono solo capi che scegliamo di non indossare più. L’ 80% va a finire in discarica ma il 48% è perfettamente riutilizzabile. In definitiva,produciamo capi che sappiamo che butteremo via”.
Alzi la mano chi non possiede nell’armadio almeno un abito ancora con il cartellino, frutto di un acquisto compulsivo, un regalo sbagliato, un outfit troppo particolare, messo rigorosamente una sola volta. Ecco allora che decide di orientare la sua attività sul decluttering. “L’avevo messo in atto già prima dell’avvento del Coronavirus. Ci sono varie teorie nel mondo che dicono che con 30 capi puoi creare i tuoi abbinamenti, ma pur apprezzando il metodo Marie Kondo, non credo che nella vita reale la maglietta arrotolata sia sempre applicabile e funzionale. L’armadio disorganizzato può essere un problema ma anche quello troppo organizzato può diventarlo..!



Qual è la giornata tipo di Alicia? Solitamente riesco a completare due armadi al giorno. Uno la mattina e uno il pomeriggio. Non più di due perché dedicherei troppo poco tempo alla persona da cui vado. Per revisionare anche un armadio piccolo ci vogliono circa due ore, se consideriamo sia l’estivo che l’invernale almeno quattro. Mai nella stessa giornata perché diventerebbe sin troppo impegnativo.
Il mio approccio non è integralista, anzi, si adatta sempre alla persona che ho davanti”. La cernita non viene fatta in base ai gusti personali ma secondo lo stile di vita, a ciò che piace veramente e ciò di cui ci si vuole sbarazzare. Eliminare il superfluo è una pratica utile e liberatoria, ma farlo da soli talvolta risulta difficile, per il valore affettivo che diamo alle cose. Ecco perché parallelamente al riordino degli armadi, Alicia ha dato vita a REVIE_2h, un piccolo e-commerce virtuale in cui rivende vestiti di seconda mano con dei prezzi super accessibili.
Come recuperi le cose che trovi nei vari armadi? Differenzio le cose in varie modalità: gli indumenti bucati, non rammendabili, lisi vanno differenziati per fibre. Lana e cashmere li porto in alcuni posti specializzati di Prato che si occupano di rigenerazione di fibre. Questo vale anche per il jeans. È incredibile quante cose si riescano a fare solo separando le fibre di jeans in buono stato. Per esempio altri jeans. Inoltre, sapevate che dal poliestere di possono ricavare materiali per l’isolamento dei muri? Il cotone, quando è misto, non si può riciclare perché è difficile estrarlo e quindi vanno lasciati in discarica. Gli abiti fuori moda servono a uno scopo socialmente utile, e solitamente li porto agli enti di carità che smistano e portano alle persone che ne hanno bisogno.
E gli abiti in ottimo stato? Torniamo a quel famoso 48 % degli scarti del nostro armadio. Perché tutti meritano di avere una seconda possibilità, anche e soprattutto i vestiti!
Come contattarla? Scrivendo a aliciamartini@me.com o visitando la sua pagina IG, instagram/revie_2h. Potrebbe essere un fantastico regalo da fare a Natale ma anche in ogni periodo dell’anno a qualcuno a cui tenete.
NB. L’articolo in versione ridotta è uscito sul numero di dicembre del mensile cartaceo di arte e cultura, Lungarno.