La costante dell’ultimo anno è stata prefiggermi dei micro obiettivi. Ho scoperto che quando ridimensiono le aspettative mi accorgo di essere più felice dei risultati, e poi chi è che decide se un obiettivo è micro o macro? Siamo noi stessi ad auto misurare i nostri progressi e sono convinta che si possano raggiungere grandi risultati anche a piccoli passi, con micro obiettivi.
Dunque, l’obiettivo più gettonato (che scattò subito dopo che aprirono le gabbie, maggio 2020) fu cercare di percorrere 10mila passi al giorno.
Sembra una banalità ma per chi svolge attività lavorativa sedentaria, più di 7-8 ore al giorno davanti a un computer, fare 10mila passi corrisponde a circa 6.5 km e a circa un’ora di attività motoria (lieve cardio niente di che, eh!) ma incide positivamente su mente e corpo. Complici le innumerevoli app conta passi a disposizione di tutti, ho calcolato di avere una buona media giornaliera (circa 9000). Non è tanto, non è poco ma è un momento di pausa dai pixel e dal pesaculismo di riflesso, che mi concedo ogni giorno.
Cuffie, podcast, musica e chiamate itineranti mi fanno compagnia e contribuiscono a restituirmi un ritaglio di benessere non solo fisico. Che ci sia la pioggia, il sole, il vento o al contrario – anche quando manca la voglia – prendo, esco e cammino. Cammino e cammino. E penso. E osservo. Ma poi mi chiedo: “cosa sto facendo, verso dove sto andando? A quali altri obiettivi e sfide posso sottopormi?”
Nell’ordine, da inizio anno, ho cercato di:
- Guardare tutti i candidati a miglior film agli Oscar 2021:
Nomadland, di Chloé Zhao su Disney+
Mank, di David Fincher su Netflix
Minari, di Lee Isaac Chung su Sky
Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin su Netflix
Sound of Metal, di Darius Marder su Amazon Prime Video
The Father – Nulla è come sembra di Florian Zeller
Una donna promettente (Promising Young Woman) di Emerald Fennell
Judas and the Black Messiah, regia di Shaka King
“Sound of Metal” e “Minari” mi sono piaciuti moltissimo e sono curiosa di vedere gli ultimi tre, magari in sala o in qualche arena estiva all’aperto.
- Guardare tutti i candidati a miglior film ai David di Donatello. A parte aver adorato il discorso della giovanissima figlia di Mattia Torre, Emma, ho apprezzato anche quello fatto da Micaela Ramazzotti sul mestiere dei montatori. Di seguito i candidati:
Volevo nascondermi, regia di Giorgio Diritti
Favolacce, dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo
Hammamet, di Gianni Amelio (fu il mio ultimo film visto al cinema prima delle chiusure…!)
Le sorelle Macaluso, di Emma Dante
Miss Marx, di Susanna Nicchiarelli, finora il mio preferito!
- Leggere i finalisti della cinquina del Premio Strega. Dico la cinquina finalista perché ho un’estrema lentezza nel leggere. I candidati di quest’anno Emanuele Trevi, Due Vite (Neri Pozza); Edith Bruck, Il pane perduto (La Nave di Teseo); Donatella Di Pietrantonio, Borgo sud (Einaudi); Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani) e Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli). A tal proposito vi consiglio un’interessante articolo uscito su Rivista Studio a cura di Francesco Longo. “Gli scrittori della Cinquina mostrano che forse esiste ancora la possibilità di percorrere in solitaria la propria strada letteraria. Senza ascoltare nessuno, senza cordate di amici e di like, senza gruppi di fan scatenati. Sembra possa essere possibile scrivere vivendo defilati (almeno dagli schermi). Ci si può chiedere se ciò sia valido solo per scrittori che si sono affermati prima dell’arrivo dei social o se questa discrezione sia ancora possibile anche per i più giovani. Di certo, la percezione degli scrittori che si ha frequentando molto i social network è deformata e non rispetta la realtà. E di certo, le bolle sono meravigliose, fanno sognare mentre volano, ma sono destinate a scoppiare al primo soffio di vento“.
- Tenere pulita almeno la casella mail di lavoro, poiché con quella delle newsletter per le cazzate è impossibile stare al passo. Qui un’app per per disiscriversi al volo dalle mailling list indesiderate.
- Staccare dai social il più possibile, almeno un giorno a settimana.
- Comprare fiori freschi più spesso. Ho scoperto di amare peonie e garofani.
- Scrivere di più sul blog.
E voi? Che micro obiettivi vi siete dati? Sentite di riuscite a raggiungerli o almeno vi impegnerete nel farlo? Non siate timidi e condividete con me , che sono la maître chocolatier de l’inconfort (maestra cioccolatiera del disagio). Detto in francese è mille volte più figo.
Alla prossima.