L’arte di Christian Balzano nella mostra “Fuori dal mondo”

Si intitola “Fuori dal mondo” la personale di Christian Balzano in mostra a Palazzo Medici Riccardi, visitabile fino al 12 marzo.

Il progetto Fuori dal mondo sembra “giocare” sul significato di cosa voglia dire stare dentro o fuori dal mondo ma soprattutto vuole sollevare interrogativi sulla condizione del pianeta, sviluppandosi su temi ricorrenti nell’arte di Balzano (dalle grandi questioni della globalizzazione, all’integrazione sociale fino ai cambiamenti climatici) e presenta per quest’occasione opere recenti e lavori inediti, elementi trascinati e trasformati dalla corrente tumultuosa della contemporaneità che approdano negli ambienti rinascimentali di Palazzo Medici Riccardi.

All’intero dell’esposizione troveremo opere fortemente connesse tra loro, come i quattro grandi timbri in marmo con i simboli delle religioni più diffuse al mondo (ebraica, cristiana, musulmana, induista) a cui si aggiunge il timbro “personale” dell’artista (che ha come effigie un toro); stoffe su cui campeggiano carte geografiche di paesi in guerra – trasformate dall’acqua del mare – o bandiere di paesi i cui confini sono separati da muri o linee invalicabili: tutti elementi che vanno a costituire un atlante critico del globo, a cui Balzano si approccia come ad un unico grande e sfaccettato “tessuto” sociale e politico.

Proseguendo, troviamo l’installazione Io siamo tessuto, costituita da una bambina in bronzo a grandezza naturale che tira – come un pescatore fa con la sua rete – una grande sfera che rappresenta il mondo, fatta di tessuti di diversa natura.

“Secondo il pensiero di Christian Balzano, che seppure il presente che stiamo vivendo non dia alcuna rassicurazione né abbia decretato alcuna fine della storia, pur con tutte le sue incertezze e atrocità, è l’unica forza attiva a cui possiamo appigliarci per scongiurare il naufragio e non perdere la speranza nel futuro di un nuovo mondo, senza più confini e quindi tutto da scoprire. In ciò forse la pratica dell’arte e la figura stessa dell’artista, di ogni artista probabilmente (che potremmo definire metaforicamente un matto, un giullare, un trickster, un eccentrico cartografo delle rotte del presente o un sognatore di un nuovo mondo) si adattano perfettamente al timone di questa difficile e spesso vacua navigazione. Perché in fondo, come piace pensare a Balzano, “re e uomini fanno progetti dei quali Dio ride” – afferma il curatore Marco Tonelli.

“Gli enormi contrasti ideologici ed i veloci cambiamenti in atto (geo-politici, religiosi, culturali e di conseguenza sociali) mettono in evidenza la necessità di riflessioni e cambiamenti. Oggi la natura ha evidenziato questa urgente necessità – dichiara Christian Balzano -. In questo progetto il protagonista sarà il tessuto che, come un individuo, un’identità ben specifica, assumerà nuove forme e nuovi significati attraverso lo scontro o incontro con nuovi elementi, sostanze che, come un virus, lo alterano, modificano e portano agli estremi. Lo spazio ed il tempo impiegati per ogni singolo lavoro, condizioneranno il risultato finale rendendolo diverso l’uno dall’altro. Ma la diversità, vista come ricchezza, può generare solo nuove forze di pensiero libero”.

Informazioni e prenotazioni: Tel. 055-276 0552 – Palazzo Medici Riccardi.

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