Era un torrido 16 agosto del 1972, quando due magnifiche statue in bronzo senza nome né identità, furono scoperte durante una battuta di pesca subacquea nei pressi di Riace Marina, a 8 metri di profondità. Dopo un avventuroso recupero, i due guerrieri – due figure maschili nude, che non mi vergogno a considerare perfette, tenendo conto che all’epoca non c’erano filtri Instagram e proteine per maggiorare la densità muscolare dei glutei – furono trasportati al Museo Nazionale di Reggio Calabria, dove vennero sottoposte a un primo intervento di restauro, affidato successivamente, agli inizi del 1975, al Laboratorio della Soprintendenza Archeologica della Toscana. I Bronzi furono esposti per la prima volta al pubblico nel dicembre del 1980, a Firenze, nel Museo Archeologico, e poi, nel 1981, al palazzo del Quirinale, a Roma. Un evento di grande risonanza mediatica, che richiamò folle di visitatori da ogni dove. Oggi sono esposti stabilmente al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.
Proprio in questi giorni a Firenze è possibile vedere i ritratti dei Bronzi di Riace, un percorso per immagini, in esposizione alla Galleria dell’Accademia fino a marzo 2023. Potrebbe essere un’altra meravigliosa mostra da aggiungere a quelle che vi avevo già segnalato qui.
Sarà pure la frase più abusata quando si parla di mostre d’arte ma qui si tratta di un vero e proprio dialogo tra giganti italiani. Da una parte il capolavoro di Michelangelo, il David marmoreo e lucente esposto nella tribuna del Museo che ha raggiunto 140 anni (ma non li dimostra affatto!), dall’altra le fotografie di Luigi Spina che immortalano i due guerrieri di bronzo, capolavori indiscussi dell’arte greca del V secolo, conosciuti come il “Giovane” e il “Vecchio”; Polinice e Eteocle o più semplicemente come statua A e statua B.
Come ha commentato Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze – “abbiamo voluto riunire, anche se solo virtualmente, le sculture degli eroi più belli e potenti dell’arte: le statue emerse dal mare di Riace, restaurate ed esposte per la prima volta proprio a Firenze, raccontate qui dai bellissimi scatti di Luigi Spina, e il nostro David, per festeggiare, insieme a Carmelo Malacrino e al MArRC, due compleanni importanti. Un’occasione unica per creare una significativa e proficua collaborazione tra due istituzioni del MiC- Ministero della Cultura, come le nostre.”
Il percorso, composto da 16 fotografie di grande formato riporta, seppur bidimensionalmente, i Bronzi di Riace nella città in cui furono esposti per la prima volta al pubblico e questo costituisce già una grande emozione. Emozione confermata da Carmelo Malacrino, curatore della mostra nonché direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria che ha dichiarato: “A cinquanta anni dalla loro scoperta questi due “capolavori del Mediterraneo” continuano ad attrarre in Calabria centinaia di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo. Ringrazio la direttrice Hollberg per aver voluto riunire due icone dell’arte: i Bronzi di Riace e il David di Michelangelo. Una suggestiva offerta espositiva e un concreto esempio di sinergia fra grandi musei italiani.”
L’esposizione, realizzata in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anno dalla loro scoperta, sembra una bella occasione per fare un ripasso di storia, visitare la Galleria dell’Accademia e al contempo riflettere su un bell’esempio di sinergia culturale tra musei italiani, considerando che il ritrovamento di A e B costituisce un evento che ha segnato la storia del patrimonio artistico del nostro paese.
Giornate uggiose e indecisioni sui regali di Natale. Una combo perfetta per riflettere su che tipologia di “donatori” siete. Perché esistono due tipologie di persone: quelle che ti comprano il regalo di Natale con mesi in anticipo ripensando a quella volta in cui, per caso, sottovoce, avevi detto che ti piacevano i bicchieri Ichendorf e quindi ti ritrovi un servizio completo sotto l’albero – oppure – le persone tipo me, che fanno i regali last-minute con il tipico buono (veloce, impersonale ma soprattutto zero sbatti!). Ovviamente esistono anche delle vie di mezzo. Siccome ogni anno questa corsa al consumismo mi stanca parecchio ho selezionato 10 idee salva-tempo per portare a casa anche questa festività. Ciao Babbo Natale!
La lettera illustrata della Sfiorata per l’amica geniale
Come non adorare le creazioni de La Sfiorata? Un progetto illustrato di Bianca De Magistris che si definisce fioraia di carta, disegnatrice digitale, assaggiatrice di gelati. Alphabet, un abecedario animalesco è l’incontro tra lettere, animali e parole. Una sintesi romantica di lettere e bestiari medievali. Un alfabeto illustrato dove esseri viventi parlano la lingua dei giochi, delle favole, della vita. Ventuno lettere, ventuno animali e ventuno universi personali ed evocativi raccontati da sei parole che aprono e contengono scenari. Stampa su carta rigata 25€ con cornice, 15€ senza cornice. Si possono acquistare fisicamente alla libreria L’ornitorinco oppure dal suo profilo Instagram: @la.sfiorata.
Le creazioni de La Sfiorata
Calendovvio, per i colleghi in ufficio
Il Calendovvio è un calendario composto da 365 fogli, nato con l’intento di strappare una risata con la stessa facilità con cui si strappano i suoi fogli, iniziando la giornata con una frase colorata, leggera e…ovvia! Ottimo come prodotto da tavolo o da muro, nulla vieta di trovare la posizione migliore per leggere la frase quotidiana. Il Calendovvio è comodo, a volte simpatico, a volte irriverente, intelligente e arguto, o spesso semplicemente ovvio. In poche parole, il regalo perfetto per ogni tipo di situazione! Lo potete acquistare qui oppure inviando una mail a: ilcalendovvio@gmail.com.
Calendovvio 2023
Il cappellino anti-pioggia Pink Memories, per la mamma stilosa
Un’idea carina da regalare alla mamma, alla zia o alla nonna? Un cappellino waterproof in tantissimo colori Pink Memories. Il mio preferito è quello blu cangiante ma potete sceglierlo in tante varianti (dal nero al fucsia fino al merlot, giallo fluo, turchese Miami e beige) da abbinare alla giacca lunga 100 grammi, sempre anti-pioggia. Trovate tutte le info sul sito Pink Memories.
Ocarina, per gli amici con figli a seguito
Ci stiamo inaridendo lessicalmente? Sì. Raccontare le fiabe è un’abitudine che non dovremmo mai perdere. A ribadire l’importanza della tradizione orale c’è Ocarina: un lettore audio per bambini, unico in Italia nel suo genere, nato da una startup fiorentina e studiata appositamente per rispondere alle esigenze dei piccoli dell’era digitale. Un prodotto ecologico, originale, sostenibile e divertente. Il lettore contiene tre playlist in italiano, inglese e francese con 65 brani precaricati con canzoni originali e fiabe della tradizione popolare – ideali per entrare nell’atmosfera festosa in famiglia. IG: ocarina_music_player.
Ocarina
Souvenir dalla Toscana, per chi viene da fuori
Calamita per il frigo sì o no? Souvenir dalla Toscana è uno spin-off di @salutidallatoscana, la travel guide digitale sulla Toscana più autentica nata su Instagram, tra modi di dire e grafiche accattivanti. Da qui l’idea di creare uno shop online che proponesse un’idea nuova di souvenir con oggetti creati esclusivamente da artisti toscani da conservare come un ricordo della propria esperienza, virtuale o reale, della regione con più cliché d’Italia. Dal berretto alla shopper ma anche le ceramiche fatte a mano di Nym studio, oggetti stampati in 3D con plastiche riciclate di Orietta design, fino alla felpa (che adoro). Le loro bellissime produzioni le trovate qui.
Souvenir dalla Toscana by @salutidallatoscana
Mubi, per l’amico hipster cinefilo
Per caso volevate capire chi era Ruben Östlund prima di “Triangle of Sadness”? Allora un regalo perfetto per voi stessi o per l’amico hipster (se non ce lo ha già) potrebbe essere un abbonamento a Mubi. Quella piattaforma con film criptici e sconosciuti ai più, dove si trovano davvero delle perle cinematografiche. Tra i miei preferiti: “Playlist” di Nine Antico, “Parigi 13. Arr” di Jacques Audiard, “Petit Maman” di Céline Sciamma e “Gli amanti del circolo polare” di Julio Medem. 3 mesi a €35.99 o un anno intero a €89.99. Ecco la pagina.
Parigi, 13arr. di Jacques Audiard in cartellone su Mubi
I liquori di Du it, per gli amici alcool addicted
Il progetto DU IT nasce da 3 amici fiorentini con l’idea di creare l’elisir di lunga vita. Non gli interessa creare l’ennesima copia di prodotti mainstream, né rincorrere le mode del momento. Unica regola di questo alcol club è produrre solo ciò che gli piace. Tra i loro best-seller troviamo tra gli amari:l’Assedio fiorentino, un prodotto ricercato, spiccatamente amaro, pronto a farti dimenticare i tormenti e le oppressioni della giornata, che rende omaggio al carattere austero ma anche divertente dei toscani; il Volgare nazionale, l’amaro del Volgo: nazionale, urbano e popolare, perfetto a fine pasto o come accompagnamento al dessert; IPA, Italian pale amaro, dalle spiccate proprietà digestive, è un fernet che ricorda il profumo intenso delle birre artigianali di stile IPA. Tra i liquori, il mio preferito: Love Kamikaze, una vodka al caramello salato di loro produzione. Mi lasci pure la bottiglia, grazie! Li trovate qui.
Du it
Le Recluse, per gli amici del Sud e del Nord
Un’intramontabile best seller natalizio sono le carte da gioco. A tal proposito vi consiglio “Le recluse”, rivisitazione delle tradizionali napoletane con quattro nuovi simboli che rappresentano le storie di tante persone risultate positive al Coronavirus (Una spada che si trasforma in tampone, un bastone che diventa termometro, una coppa in una mascherina e denari tramutati in germi viral). Dalla Briscola a Tresette, dalla Scopa a Rubamazzo, Le Recluse si prestano a varie interpretazioni, ideali per portare quel pizzico di fantasia anche sotto l’albero di Natale. Le carte sono disponibili sullo shop di Progetto Undici o scrivendo alla mail info@progettoundici.it oppure sulla loro pagina Instagram.
Gli ombretti di Espressoh per l’adolescente gender fluid
Quattro colori scintillanti ispirati alle sale da ballo italiane degli anni ’70. La nuova palette di ombretti del marchio di trucchi Espressoh si chiama DiscOH! C’è lo Spritzy Lime, top coat scintillante con riflessi verdi; il Purple Shot, tonalità melanzana metallica; Iced Moka, rame giorno e notte e infine Disco Ball, argento. La texture è cremosa con una finitura metallica. Un colore pieno in una sola passata, può essere applicato con le dita o con il pennello. Mi fanno venire voglia di truccarmi! Tutte le info qui.
Ombretti Discoh by Espressoh
Il pacco da giù per tutti
Che Natale sarebbe se non ci fosse qualcuno a ribadire l’importanza del pacco-da-giù? Buscema è un’azienda che fa prodotti tipici calabresi dal 1950. Se andate sul loro sito non potrete tornare col carrello vuoto. Potete comporre il pacco a vostro piacimento. Tra i miei preferiti: melanzane a filetti alla calabrese, pomodori secchi sott’olio in quantità industriale e Nduja di Spilinga. Io vi ho avvertito! Sui loro social segnalano che c’è uno sconto del 5% con il codiceNATALE5 (scade il 17 dicembre). Tutte le info su Buscema Store.
Prodotti tipici calabresi Buscema
Ps. Ovviamente nessun brand mi paga per dire queste cose, ma se volessero…sanno dove trovarmi! L’immagine di copertina è del negozio Pink Memories (via della Vigna Nuova, 14r).
Siete più persone da sagra o da mostra d’arte? Io da tutte e due. Essendo una gemelli ascendente gemelli, mi attirano entrambe. Però, prima di fare spazio ai panettoni, queste ultime settimane pre-natalizie mi spingono a fare qualche giro culturale per la città – che diciamolo, pullula di eventi e mostre. Dai colori di Olafur Eliasson ai collezionisti del ‘900 passando per le litografie di Escher, fino all’arte senza compromessi di Banksy, all’intramontabile gipsoteca della Galleria dell’Accademia e al messaggio contro la guerra della fotografa tedesca Julia Krahn. Con due bonus fuori porta a Prato e Pisa: qui i miei consigli.
Olafur Eliasson a Palazzo Strozzi
Palazzo Strozzi torna al contemporaneo ospitando la più grande personale di Olafur Eliasson mai realizzata in Italia. “Nel tuo tempo” è il titolo che con un gioco di luci e ombre, riflessi di specchi e colori coinvolge l’architettura rinascimentale in un suggestivo percorso di opere storiche e nuove produzioni, tra cui una imponente installazione site specific per il cortile (How do we live together del 2019) . L’artista islandese-danese, classe ’67, lavora da sempre mescolando scultura, pittura, fotografia, video installazioni e media digitali. La sua arte è guidata dal suo interesse per la percezione, il movimento, l’esperienza vissuta, i propri sentimenti e quelli della comunità, cercando di andare oltre i confini mussali e delle gallerie ma coinvolgendo il pubblico attraverso progetti architettonici, interventi negli spazi pubblici, di educazione artistica, sociale e ambientale. 👉 Fino al 23 gennaio 2023. Info: https://www.palazzostrozzi.org/
C’è tempo fino al 26 marzo 2023 per ammirare le opere del genio olandese Escher. Scoperto dal grande pubblico negli ultimi anni, Maurits Cornelis Escher è diventato uno degli artisti più amati in tutto il mondo, tanto che le mostre a lui dedicate hanno battuto ogni record di visitatori. Inquieto, riservato e indubbiamente geniale, Escher nelle sue celebri incisioni e litografie crea un mondo unico, immaginifico, impossibile, dove arte, matematica, scienza e fisica si mescolano. L’esposizione con circa 200 opere ripercorre i lavori più rappresentativi che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, con alcune delle opere più iconiche della sua produzione, quali Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata, che appartengono all’immaginario comune riferibile all’ artista. 👉 Fino al 26 marzo 2023. Info:Arthemisia.
10 bandiere giganti si muovono con il vento nel loggiato esterno del Museo Novecento. Sono le donne ritratte dalla fotografa tedesca Julia Krahn. Scappano dalla guerra e lanciano un messaggio di pace e resistenza. Un racconto fotografico in cui l’artista ha invitato alcune donne ucraine rifugiate a raccontarsi attraverso immagini e interviste. Il titolo della mostra prende il nome dallo javelin, il missile anticarro simbolo della resistenza, diventano poi un meme virale sui social. Quella a essere ritratta è anche una maternità che ha dovuto fare i conti con una brutale realtà. Dice l’artista: “Non parlo della guerra, delle sue impossibili ragioni per esistere o di chi la sta tenendo accesa, ma delle persone che la subiscono. Indifferentemente da pensiero, posizione o status, sono fuggite per salvare i loro bambini e hanno lasciato indietro i loro mariti“. All’interno della serie fotografica è presente anche un autoritratto della Krahn, immortalata mentre stringe in mano la sua arma, la macchina fotografica, che invita le rifugiate a fare lo stesso, descrivendo le proprie armi di resistenza quotidiana, fatte per costruire e mai per distruggere. 👉 Fino al 29 gennaio 2023. Info: Museo Novecento.
Piccole cose, piccoli quadri, piccole foto, piccole sculture. È con questi piccoli ricordi dalla fine di un anno che ha visto la guerra in Europa e l’emergere di una regressione generale dei diritti in tutto il mondo, che la Crumb Gallery ha deciso di organizzare Small size, una piccola esposizione per regalare a tutti schegge di luce, in un buio che sembra sempre più pervasivo. Small size perché le opere in mostra sono tutte di piccolo formato e di prezzo contenuto, perché l’arte – per definizione bella, rinfrancante, che invita alla riflessione e sprona ad andare avanti – non è tale se non è per tutti. Ecco dunque in esposizione (e in vendita in vista del Natale) gli intimistici interni dipinti a olio di Tina Sgrò; i bambini vittime di guerra e del cambiamento climatico nei disegni a matita realizzati da Regan Wheat; le donne che cercano altre dimensioni e altri spazi nelle fotografie di Francesca Tilio; le bambole trasognate alla ricerca di mondi perduti degli scatti di Sélène de Condat; la memoria nei dipinti a olio dell’artista iraniana Zanbagh Lofti; i gioielli che sono ponti tra mondi diversi della scultrice Roberta Conigliaro; i confini metafisici dei dipinti a olio di Adriana Luperto; le stoffe che sono racconti di vite, di spazi, di storie, degli scatti di Roberta Capello; il confinamento nelle piccole cose, altrettanti attimi di intimità, negli scatti di Nikita Narder; i ritratti, fatti con un unico gesto, di Jean-Luc Godard, Iggy Pop, Isadora Duncan, Josephine Baker, Franco Battiato, Pier Paolo Pasolini e altri personaggi famosi, della serie Solitari realizzata con penna bic su carta da Maria Caterina Frani. 👉 Fino al 30 dicembre. Info: Crumb Gallery.
Chi ha il coraggio di farsi una bella salitina fino a Villa Bardini potrà vedere le fotografie di Elliot Erwitt, uno dei più conosciuti fotografi, che proprio a luglio di quest’anno ha compiuto 94 anni. Nel percorso espositivo incontriamo oltre 70 scatti scelti dalla curatrice e dallo stesso Erwitt per raccontare con ironia uno spaccato della storia e del costume del Novecento. Incontriamo i famosi ritratti di Che Guevara che sorride, di Kerouac, di Marlene Dietrich, e ancora fotografie che hanno fatto la storia, come Jackie Kennedy al funerale del marito brutalmente assassinato, Presenti anche i celebri scatti di Marilyn Monroe e le foto dei suoi amati cani, metafora del genere umano a cui Erwitt ha dedicato numerosi libri. Inoltre un portfolio di immagini dedicate all’amore (fra queste il bacio di una coppia riflessa nello specchietto dell’auto al tramonto) inflazionatissima a San Valentino su Pinterest. 👉Fino al 22 gennaio 2023. Info: Villa Bardini.
Inside Banksy alla Cattedrale dell’immagine
Dopo Dalì, Van Gogh e Magritte, l’ex chiesa di Santo Stefano al Ponte, ora ribattezzata Cattedrale dell’immagine si immerge completamente in una mostra non autorizzata dedicata al satirico writer britannico Banksy. Attraverso un mix di immagini, suoni e musiche, capaci di evocare immediatamente la cultura underground di Bristol vuole far comprendere la protesta che negli anni ha mosso Banksy dando vita alla sua arte. Il racconto ne ripercorre la produzione artistica fin dalle prime apparizioni dei graffiti a Bristol e prosegue fino alla contemporaneità, trattando le tematiche principali delle sue opere: l’incoerenza della società occidentale, la manipolazione mediatica, l’omologazione, le atrocità della guerra, l’inquinamento globale, lo sfruttamento minorile, la repressione poliziesca e il maltrattamento degli animali. 👉 Fino al 26 febbraio. Info: Cattedrale dell’immagine.
Non si è mai troppo local per tornare a fare una visita alla Galleria dell’Accademia. Potrebbe essere occasione per ammirare la nuova Gipsoteca, recentemente riaperta dopo due anni e mezzo di lavori, oltre alle sale riallestite: da quella del Colosso, oggi tinteggiata di un “blu Accademia” con i suoi capolavori del Rinascimento Fiorentino, a quelle dedicate ai maestri del Duecento e del Trecento che campeggiano sul “verde Giotto” che riveste questi ambienti. La Gipsoteca ricrea l’atmosfera e la magia dell’atelier ottocentesco dello scultore Lorenzo Bartolini, tra i più importanti ritrattisti dell’epoca, rinomato in tutta Europa. I gessi, qui conservati, adesso, ripuliti e restaurati, grazie anche al nuovo colore delle pareti, un azzurro polvere, spiccano tanto da sembrare vivi. Gli impianti di illuminazione a led, consentono di scoprire particolari e sfaccettature inaspettati, soprattutto delle opere di Michelangelo, a cominciare da I Prigioni, che accompagnano lo spettatore fino al David, al centro della tribuna. Info: Galleria dell’Accademia.
Palazzo Medici Riccardi ospita Passione Novecento, una prestigiosa selezione di opere di maestri del XX secolo provenienti da collezioni private fiorentine e toscane. Un progetto che nasce con l’intento di collegare la grande tradizione rinascimentale del collezionismo alla passione per l’arte del Novecento.Si tratta di un viaggio nell’arte del Novecento costruito sulla base di un amore per le opere moderne e contemporanee. Da Paul Klee a de Chirico, da Morandi a Savinio, accanto alle opere di Fontana e Burri, si potranno ammirare i nomi più celebri del contemporaneo come quelli di Warhol e Lichtenstein, di Alighiero Boetti e Daniel Buren, fino a Damien Hirst e Cecily Brown, Ai Weiwei e Tracey Emin. Grazie al collezionismo e al mecenatismo, nato in particolare nelle ‘camere’ e negli studioli di Palazzo Medici, si è affermata l’autonomia delle opere d’arte, apprezzate per se stesse, curate, contemplate, collezionate. Un susseguirsi di capolavori, che racconteranno sia storie di opere che di grandi appassionati d’arte. 👉 Fino all’8 gennaio. Info: www.palazzomediciriccardi.it.
Chi erano i Macchiaioli? Se solo fossimo stati più attenti durante quella lezione di storia dell’arte, oggi potremmo senz’altro dire che i Macchiaioli furono una delle più originali avanguardie artistiche nate in Europa nella seconda metà del XIX secolo. Se dapprima furono etichettati in senso dispregiativo per il loro porsi antiaccademico (l’accezione giocava su un particolare doppio senso: darsi alla macchia, agire furtivamente, illegalmente) i Macchiaioli si avventurarono sulla via della luce, dipingendo la realtà loro contemporanea, nella semplicità degli scenari naturali di cui avevano esperienza diretta. Con una retrospettiva di oltre 120 opere, la mostra, a cura di Francesca Dini, storica dell’arte ed esperta tra le più autorevoli di questo movimento – ripercorre l’entusiasmante evoluzione di un movimento artistico e racconta, nelle 11 sezioni che la compongono, l’eccitante avventura di un gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non, che – desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si sono formati, sotto l’influenza di importanti maestri del Romanticismo come Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez – giungono in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell’arte non solo italiana. 👉 Fino al 26 febbraio. Info: Palazzo Blu.
Per ama la moda e la sua storia consiglio “Mr & Mrs Clark“, la prima mostra finora mai realizzata in Italia dedicata al designer di abiti Ossie Clark e alla sua compagna di vita e di atelier Celia Birtwell, protagonisti della scena londinese e della cultura pop degli anni ‘Sessanta’60 e ’70. Curata da Federico Poletti presenta una serie di inediti abiti caratterizzati dalle stampe iconiche di Ossie e Celia, raccontandone anche il contesto e l’evoluzione tramite video e interviste, foto, editoriali e disegni originali. Con uno stile inconfondibile – il flower power – anticipatore di tendenze, Ossie era definito “King of Kings Road” per i suoi abiti di ispirazione ’20 e ’30 e dal taglio slanciato, che rivelavano il décolleté tra movimenti sensuali e giochi di trasparenze. Una carriera breve, ma molto intensa, che ha lasciato un segno nella Londra nel periodo compreso tra la minigonna di Mary Quant e il movimento punk sovversivo di Malcolm MacLaren e Vivienne Westwood, dal 1965 al 1974. Una mostra che rappresenta non solo un ritratto di due stilisti, ma anche un manifesto di una nuova classe creativa tra arte e moda. 👉 Fino all’8 gennaio 2023. Info: Museo del Tessuto.
Un’edizione punteggiata da commedie, film d’autore, film che mettono in primo piano le donne e le loro battaglie ma anche pellicole di formazione, un omaggio a Godard e titoli poco conosciuti della Nouvelle Vague. Sono 14 i titoli selezionati per la 14esima edizione di France Odeon, il festival di cinema francese, che torna a Firenze dal 28 ottobre al 1 novembre tra la sale del cinema la Compagnia e l’Istituto francese.
“Obiettivo del festival – così come quello di ogni manifestazione dal vivo – è quello riconquistare il pubblico rimasto impigrito sui divani di casa post-pandemia per invitarli a tornare a godere a pieno della magia del grande schermo” – ha affermato Francesco Ranieri Martinotti, direttore del Festival.
Apertura e chiusura
Ad inaugurarlo, venerdì 28 alle 18.45 sarà il film Maestro(s) di Bruno Chiche, interpretato da Yvan Attal e Pierre Arditi, in cui si narra il conflittuale passaggio di testimone tra due direttori d’orchestra, padre e figlio nella vita. Il festival ha deciso di dedicare la serata di apertura al M° Yuriy Kerpatenko, il direttore della Filarmonica di Kherson assassinato dalle forze di occupazione russe in Ucraina. A seguire (alle 21.30) vedremo Omar Sy, che conoscerete per il successo portatogli da Quasi amici ma anche dalla recente serie Lupin, nel ruolo drammatico da protagonista di Tirailleursdi Mathieu Vadepied. Siamo nel 1917 in Senegal e l’esercito francese cattura i giovani dai villaggi per arruolarli e mandarli a combattere la Grande Guerra. Bakary vorrebbe proteggere il figlio Thierno ma non riesce ad evitare l’arruolamento coatto. A chiudere la manifestazione c’è invece l’ultimo lavoro di François Ozon con Peter von Kant, presentato all’ultimo Festival di Berlino (ore 19.00), in cui Peter, regista di successo, vive con Karl, attendente tuttofare che lo adora e gli scusa ogni sopruso. Ma poi arriva il giovane e seducente Amir, scatta il colpo di fulmine con Peter e tutto cambia.
Tra le novità di questa edizione, la presentazione di Passion cinéma. Diretto da Francesco Ranieri Martinotti e prodotto da Enrico Castaldi (domenica 30, ore 19.00), il film raccoglie ventitré testimonianze dei principali amici del festival, italiani e francesi tra cui Monica Bellucci, Valeria Golino, Fanny Ardant, Louis Garrel che raccontano come il cinema dell’altro Paese abbia influito nel proprio percorso artistico.
Molti dei film di questa edizione hanno come protagoniste personaggi femminili potenti e attuali. Tre attrici in particolare ne sono l’incarnazione: Laure Calamy, che in Annie Colère di Blandine Lenoir interpreta l’operaia Annie, che nella provincia francese del 1974 decide di abortire, per poi diventare una militante dei MLAC, i Movimenti che si battono per l’approvazione della legge per la legalizzazione dell’aborto (29 ottobre, ore 16.30, alla presenza della regista); Marina Foïs è una battagliera guardia costiera ne L’année du requin dei fratelli Boukherma, versione francese dello Squalo di Spielberg (lunedì 31 ottobre, ore 20.30), e madre della protagonista in Stella est amoureuse di Sylvie Verheyde, che mette in scena i primi turbamenti della diciassettenne Stella, alle soglie dell’esame di maturità (domenica 30 ottobre, ore 21.15, alla presenza della regista); infine Noémie Lvovsky, che torna a France Odeon con La grande magie, una commedia musicale liberamente tratta da Eduardo De Filippo e interpretata da Dénis Podalydès e Sergi López (31 ottobre, ore 16.30, alla presenza della regista).
Non mancano le risate con la commedia Youssef Salem a du succèsdi Baya Kasmi in cui uno scrittore emergente, nato in una modesta famiglia di origini magrebine alla quale si è ispirato per scrivere il suo ultimo romanzo, si trova di fronte a un successo inaspettato e all’imbarazzo di far leggere ai parenti il suo romanzo autobiografico (30 ottobre, ore 16.30, alla presenza della regista e di Noémie Lvovsky).
Altri due ritorni al festival sono quelli di Emmanuel Mouret, che presenta il suo Chronique d’une liaisonpassagère dove una madre di famiglia e un uomo sposato diventano amanti, senza voler coinvolgere i sentimenti (29 ottobre, ore 20.30), mentre il duo Delépine e Kervern, autori della commedia En même temps, ci raccontano come, alla vigilia del voto per approvare la costruzione di un parco di divertimenti al posto di una foresta primaria, un sindaco di destra cerchi di corrompere il suo omologo ecologista (lunedì 31 ottobre, ore 22.25).
Sabato 29 vi consiglierei di segnare in agenda questo appuntamento: direttamente dal Festival di Cannes potrebbe esserci (o non esserci) Louis Garrel con il suo L’innocent, dove Abel è costretto a partecipare suo malgrado al matrimonio della madre con un detenuto. Inizialmente Abel non si fida, per poi ricredersi dopo la scarcerazione del patrigno, tanto da diventarne amico e complice (29 ottobre, ore 22.30). In cartellone anche Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi (attrice che adoro ma ehy! ha il tono di voce più irritante della storia!) in cui la Tedeschi regista racconta della sua formazione artistica alla scuola di teatro di Patrice Chéreau (1 novembre, ore 16.30, alla presenza della sceneggiatrice Noémie Lvovsky).
Tra gli eventi collaterali del festival segnalo la presentazione del volume Un sorriso e un enigma, biografia di Michel Piccoli a firma di Marco Luceri. A dialogare con l’autore ci sarà il critico cinematografico Adriano Aprà (Institut français, sabato 29 ottobre, ore 17.30).
Enfin e sortout non poteva mancare l’omaggio a Jean-Luc Godard, recentemente scomparso, con Détective, uno dei suoi film meno conosciuti. A presentarlo Nathalie Baye, interprete insieme a Claude Brasseur, Jean-Pierre Léaud e Johnny Hallyday. Introduce il film il critico cinematografico Adriano Aprà (Institut français, sabato 29 ottobre, ore 10.30).
Lascio i riferimenti ufficiali del festival qui: France Odeon, Instagram e Facebook. Ci vediamo in sala e bonne fête du cinéma!
Quel mobilio di legno scuro, quei quadri colorati appesi alle pareti e… un pantagruelico buffet. Ho solo bei ricordi legati al Teatro del Sale – che risalgono agli anni dell’università, quando di sabato mattina andavamo a fare delle colazioni spettacolari (allora il termine brunch non era ancora un trend) in un ambiente unico e affascinante – punto di riferimento non solo gastronomico, ma anche culturale della città. Dopo due anni di chiusura, ecco che uno dei ritrovi tra i più amati e apprezzati di Firenze, riapre finalmente le porte.
Ideato nel 2003 dell’attrice, autrice e regista Maria Cassi e dallo chef fiorentino recentemente scomparso Fabio Picchi, il palcoscenico del Circo-lo Teatro del Sale, per cinque sere a settimana tornerà a vita nuova con spettacoli dal vivo, concerti, letture, performance e balletti. Ha detto Maria Cassi: “Il Teatro del Sale riapre le sue porte, anche se forse posso pensare e sperare, che mai si fossero chiuse nel cuore e nel ricordo di tutti coloro che per anni hanno fatto sì che questo luogo ci abbia “nutrito” di tante cose: dal cibo alla cultura, dalla passione alla comunità condivisa. Nel ricordo di colui che fortemente fu il suo artefice, mio marito Fabio Picchi, chiedo a tutti di contribuire nuovamente insieme a noi alla crescita e allo sviluppo di una gioia comune: l’Arte della Vita!”
La data da segnare in agenda è martedì 18 ottobre quando la direttrice artistica Cassi accoglierà il suo pubblico con “That’s Life”, “È la vita”, rifacendosi all famosa canzone di Frank Sinatra. È di questo, infatti, che ci parla l’attrice: della vita e delle sue sfaccettature, dei personaggi che appartengono e che popolano i nostri quartieri e dintorni con le loro follie e le loro tenerezze. Ma anche, naturalmente, delle lamentele dei fiorentini (adoro) degli animali; della diversità tra uomo e donna, il cane e il gatto. E poi le città come, ad esempio, Firenze e Parigi, oltre alle esperienze che hanno portato Maria a recitare in tutto il mondo.
Ovviamente al teatro si affiancherà la proposta culinaria dove la formula vincente resta la stessa: i migliori piatti della tradizione italiana e toscana preparati dalla vicina e apprezzatissima cucina del Cibrèo, prima di assistere agli spettacoli in programma. Si accede come sempre con tessera associativa al costo di 15€, con validità annuale e la cena con spettacolo a 35€ a persona.
Ha detto Giulio Picchi, in ricordo del padre: “Riaprire il teatro del sale non solo ci riempie di emozioni, ma riaccende le fiamme dei nostri cuori. Maria Cassi e gli artisti di tutto il mondo che ci hanno sostenuto e affiancato per venti anni, torneranno a far vibrare l’anima del quartiere di Sant’Ambrogio. Con amore e dedizione raccogliamo l’eredità di mio padre lasciandola libera di volare ad ogni “atto” che compiremo nel nostro Circo-lo culturale.”
E in cucina si rimarrà fedeli alla loro storia. Avendo Giulio Picchi raccolto l’eredità spirituale e culinaria del padre, sulla tavola non potranno mancare il teglione di mezze maniche al pomodoro, le frittate, gli arrosti, ma anche piatti vincenti come la panna coi cialdoni e quel inconfondibile odore di schiacciata cotta nel forno a legna che fa sentire subito in famiglia.
Info: In via de’ Macci, 111. Dal martedì al sabato, il Circo-lo è aperto per i soci dalle 19.30 con la formula cena-spettacolo. Il sabato, invece, dalle 12.00 alle 14.30, è sempre l’ora del brunch. Potete sottoscrivere la tessera associativa qui.
Arrivo tardissimo perché far conciliare l’ennesimo trasloco con la vita reale e con il lavoro è complicato. Comunque, cosa fare questo weekend a Firenze? Piove. Ve lo dico qui sotto!
Le fotografie di Letizia Battaglia alla Crumb Gallery
Oltre ai durissimi reportage di morti ammazzati vittime della mafia per le vie di Palermo, la fotografa Letizia Battaglia ha sempre documentato la vita della gente comune. Per la strada, in case misere, in luoghi di lavoro, nei mercati, cercando di cogliere soprattutto il movimento umano in ogni situazione, in ogni espressione degli occhi – in particolare di donne e bambine. La mostra fotografica dal titolo “Corpo di donna” è un omaggio della Crumb Gallery alla grandissima fotografa. Una galleria per donne artiste, fondata e diretta da donne, in cui la Battaglia ha subito creduto. La mostra, che inaugura il 30 settembre, ripropone una scelta delle più belle foto di nudo. Non foto sexy o in pose da modella ma donne colte con scatti che alzano il velo per permettere allo sguardo di vedere proprio là dove altrimenti non si coglierebbe nulla. Riprendendo le parole di una sua vecchia intervista: “La fotografia è un atto meraviglioso, come fare l’amore. Ma con rigore e senza vanità”.La mostra rimarrà aperta fino al 27 novembre e rientra negli eventi della Florence Art Week. Info: via San Gallo, 191 rosso.
Quale miglior occasione se non quella del cambio di stagione per fare acquisti? Domenica 2 ottobre, dalle 12 alle 20.00, appuntamento al The Stellar, il ristorante e cocktail bar nel cuore di San Frediano per una giornata tra stand di vintage e upcycling. Torna il mercatino di Pimp My Vintage, che in questo primo weekend autunnale propone uno sguardo al passato per proiettarsi nel futuro. Il vintage è sempre di moda e il ritorno al passato è più che mai un “ritorno al futuro” – dicono dall’organizzazione. Dall’eleganza anni ‘50 allo streetwear dei ‘90 passando per oggettistica, borse, locandine, gioielli, e chicche da scoprire. Info: l’ingresso all’evento è gratuito. Si entra da Lungarno Soderini, 21. L’evento si terrà al piano terra, nella corte interna. Hanno un piano B in caso di pioggia, yeah!
Questa domenica si festeggia la XX edizione di Corri la vita, la manifestazione più attesa e partecipata, che unisce sport, cultura e solidarietà, dopo aver promosso per due edizioni lo sport individuale all’aperto, potrà finalmente riabbracciare i suoi sostenitori dal vivo. Tante le sorprese attese per questa XX edizione, che ha sempre come obiettivo promuovere la raccolta fondi destinata a progetti dedicati alla cura del tumore al seno per aiutare le donne attraverso la prevenzione, la diminuzione delle liste di attesa ed il sostegno psicologico, e che quest’anno aspira a battere il record delle 37.200 iscrizioni. Lo scopo della raccolta fondi 2022 è fornire sostegno a Ce.Ri.On. Centro Riabilitazione Oncologica ISPRO-LILT di Villa delle Rose; SenoNetwork, il portale che riunisce tutte le Breast Unit italiane e FILE Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus. Potete donare qui. L’immagine di questa edizione è tratta dall’opera di Lucas Cranach il Vecchio “Adamo ed Eva”, conservato alle Gallerie degli Uffizi.
Domenica 2 ottobre torna la Domenica Metropolitana, giornata nella quale tutti i residenti della Città Metropolitana di Firenze hanno la possibilità di fruire dei musei cittadini in forma gratuita. Al Museo Novecento sarà visitabile la grande mostra monografica Tony Cragg.Transfer, che permette di apprezzare meravigliose sculture e disegni dell’artista; a questa fa da controcanto la mostraPassione Novecento. Da Paul Klee a Damien Hirst, a Palazzo Medici Riccardi, che espone prestigiose opere di alcuni maestri del XX secolo, acquisite da collezionisti privati fiorentini e toscani. Un intenso viaggio attraverso le opere di artisti italiani e internazionali come Giorgio De Chirico, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Joan Mirò, Ai Weiwei, Andy Warhol, Damien Hirst. Al MAD Murate Art District è visitabile la mostra IlRespiro dei sogni: il lavoro di Jacopo Baboni Schilingi (di cui vi avevo già parato qui). Al Forte di Belvedere è l’ultimo giorno di apertura per le mostre dedicate alle donne artiste: da una parte la personale Play It Again della giovane e talentuosa Rä di Martino e dall’altra la mostra Fotografe! presentata e promossa dalla Fondazione Alinari per la Fotografia. In occasione del centenario della morte di Stefano Bardini, grazie al sostegno di Aquila Energie, è possibile visitare la mostra Officina Bardini, che valorizza l’ampio e intenso lavoro di restauro, reintegro e rifacimento di opere e oggetti d’arte coordinato prima da Stefano e poi dal figlio Ugo. È così possibile conoscere l’organizzazione e i metodi di lavoro della loro impresa artistica, delineandone i principali ambiti e interessi: dalle sculture ai rilievi, dai tessuti ai corami senza tralasciare arredi lignei e le decorazioni di interni tanto amate dagli antiquari. Maggiori informazioni su orari e accessi le trovate su Muse Firenze (tel. 055-2768224, mail: info@musefirenze.it).
Passione Novecento – Palazzo medici Riccardi
Entre Dos Mundos – festival di cinema ibero-americano
Fino a domenica 2 ottobre in programma al cinema la Compagnia la quinta edizione del festival Entre dos Mundos, che celebra il cinema iberoamericano. “In questa quinta edizione – spiega Maria Lorena Rojas, direttrice del Festival Entre Dos Mundos – avremo un focus su uno dei paesi più vivaci e trainanti della cinematografia latino-americana, il Messico. Prenderemo spunto dalla visione di film importanti per discutere anche di sostenibilità ambientale, temi di attualità e relazioni interpersonali. Questo sguardo sui titoli più interessanti del nuovo cinema messicano caratterizza l’anima del festival, nato per creare un dialogo fra due mondi e due culture, quello dell’America Latina e quello italiano”. Tutto il programma lo trovate qui: Entre dos Mundos.
È arrivato il weekend conclusivo di un mese che sembra un eterno lunedì. La metafora è racchiusa nell’immagine che ho deciso di scegliere come copertina del pezzo.Spingere o sorreggere? È quello che si chiede Mr. Arbitrium, la scultura di quasi 5 metri e mezzo appoggiata alla facciata esterna della Basilica di San Lorenzo, fino a fine ottobre. La scultura è pensata con tutta la muscolatura in tensione e giocare sull’ambivalenza spingere/sorreggere è l’intento del lavoro dello scultore Emanuele Giannelli, romano di nascita ma di casa in Versilia. Che ci si trovi di fronte a un edificio storico, ecclesiastico o istituzionale, inevitabilmente ci viene chiesto di scegliere: spazzare via culturalmente un luogo simbolico o continuare a sostenerlo. Come spiega Giannelli: “ognuno di noi sarà chiamato a decidere quale dei due diversi sentieri – “spingere” o “sostenere” – intraprendere.
Nel dubbio su quale direzione intraprendere – filosofica o culturale che sia – chiudo il cerchio segnalandovi (oltre ai più frivoli) l’unico grande evento della settimana. Ovvero: andare a votare.
L’arte di Olafur Eliasson in mostra a Palazzo Strozzi
Da oggi e fino a gennaio 2023, Palazzo Strozzi torna al contemporaneo ospitando la più grande personale di Olafur Eliasson mai realizzata in Italia. “Nel tuo tempo” è il titolo che con un gioco di luci e ombre, riflessi di specchi e colori coinvolge l’architettura rinascimentale in un suggestivo percorso di opere storiche e nuove produzioni, tra cui una grande installazione site specific per il cortile (How do we live together del 2019) . L’artista islandese-danese, classe ’67, lavora da sempre mescolando scultura, pittura, fotografia, video installazioni e media digitali. La sua arte è guidata dal suo interesse per la percezione, il movimento, l’esperienza vissuta, i propri sentimenti e quelli della comunità, cercando di andare oltre i confini mussali e delle gallerie ma coinvolgendo il pubblico attraverso progetti architettonici, interventi negli spazi pubblici, di educazione artistica, sociale e ambientale. Info: https://www.palazzostrozzi.org/
Il panificio artigianale scandinavo Wild Buns ha finalmente aperto le porte del suo locale al civico 1 di via di Camaldoli, in Oltrarno. Finora, Robert Marrandi, il giovane panettiere estone che si cela dietro il progetto aveva fatto delle collaborazioni pop-up (dapprima con Eataly, poi Ditta Artigianale e Coffee Mantra) ma ora è pronto a prendere tutto il palcoscenico a suon di lieviti. Lasciatevi stregare da quel profumino di cannella e caramello salato. E questi sono solo alcuni dei “panini selvaggi” che potrete trovare da Wild Buns. Potete passarci dalla colazione all’orario pranzo, per la pausa caffè o una merenda tardiva: non è mai troppo tardi per divorare una delle sue prelibatezze “servagge”. Opening da giovedì 22 settembre in via di Camaldoli 1C – wildbunsbakery.com
Sempre per rimanere in tema cibo…ci sono quelli che amano i gusti alla frutta (non li capirò mai!) e quelli che amano le creme. Io appartengo a questa seconda categoria e ai sorbetti, preferisco decisamente i trigliceridi dei cremosi. Questo per dire che la storica gelateria Badiani ha compiuto ben 90 anni. Lo sapevate che ha ben 9 punti vendita in Inghilterra e 2 in Spagna? Ne ho fatto un approfondimento qui!
Firenze come Parigi e l’Arno come la Senna. È partito qualche giorno fa Arnoboat, il servizio di crociere sull’Arno che si ispira al modello parigino,come i bateau-mouche. Un’ iniziativa made in Florence nata dall’idea di due fiorentini, Daniela Ghirelli e Gianni Margheriti. “Questo progetto nasce da lontano, quando da studente all’Università di Parigi, ho vissuto la grande tradizione di navigazione fluviale dei francesi. Sognavo di realizzarlo a Firenze, nella mia amata città perché non desidero vivere in altro posto che qui. Dopo tanti anni questo sogno è diventato reale” – spiega Daniela Ghirelli che, con il socio e compagno di vita, Gianni Margheriti, entrambi manager del settore farmaceutico, hanno dato vita al progetto. Si tratta di una forma di navigazione fluviale a scopo turistico autosufficiente (l’alimentazione è a pannelli fotovoltaici) e ad impatto zero su un’imbarcazione a due scafi per non creare neppure lievi rullamenti. La crociera parte dal punto di ormeggio (via lungarno Diaz altezza Piazza Mentana), percorre il tratto che va dal Ponte alle Grazie passando sotto Ponte Vecchio, Ponte Santa Trinita e Ponte alla Carraia per poi virare e rientrare ripercorrendo a ritroso il percorso fino al punto di ormeggio. La gita ha la durata di 1 ora per un totale di 8 promenade al giorno (dalle 10.30 alle 21), 7 giorni su 7 dal 1 maggio al 30 settembre. Per la stagione 2023 l’imbarcazione sarà sostituita da un’altra, esattamente come l’attuale, più aperta grazie a terrazze a poppa e a prua. Il costo del biglietto è di 19€, ridotto di 12€ per i ragazzi dai 6 ai 12 anni e gli over 65 residenti a Firenze e corse gratuite per gli under 6. Imbarcazione disability–friendly. Info: www.arnoboat.com
La mostra fotografica di fine anno degli studenti di Fondazione Studio Marangoni
Venerdì 23 settembre alle 18 presso la fsmgallery gli studenti e le studentesse del terzo anno del corso di triennale di fotografia e new media espongono i loro progetti in una grande mostra finale. I lavori esposti nascono da progetti sviluppati nell’arco dell’anno accademico, e costituiscono il coronamento del percorso di studi alla FSM. Dall’ideazione alla realizzazione pratica fino all’allestimento: durante l’anno i futuri fotografi si occupano di tutte le fasi del loro progetto sotto la supervisione di tutor di eccellenza affiancati a loro in base all’affinità col progetto proposto. In mostra ci saranno i lavori di: Andrea Pelatti, Leonardo Danieli, Patrizio Marcocci, David Rognini, Giulio Guidi, Giulio Milaneschi, Lara Cervaroli e Michelle Davis. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 31 ottobre con orario 10.00-15.00 dal lunedì al venerdì oppure su appuntamento. La Fondazione si trova in via San Zanobi 19r. Per informazioni scrivere a segreteria@studiomarangoni.it
Vernissage di “Muttolina e altre storie sovversive”alla libreria Alice Un talk con la regista Silvia Clo Di Gregorio e la presentazione di Muttolina Magazine. Giovane, creativa e audace: Silvia Clo Di Gregorio racconterà la sua esperienza nel mondo della regia, tra videoclip, spot e cinema. Cos’è Muttolina Magazine? Una rivista cartacea indipendente ideata e coordinata dalla Di Gregorio all’insegna della creatività, dell’arte, della natura, dell’inclusione e della sostenibilità. Il magazine nasce come frutto spontaneo del festival Muttolina, di cui la regista è direttrice artistica: un progetto in grado di coniugare un certo slancio alla scoperta, alla sperimentazione, alla novità, con un profondo legame con la terra, con lo spazio e i possibili modi di abitarlo. Quando? Venerdì 23 settembre ore 21 in via de Pucci, 4. Se vi perdete chiedete al portiere o telefonate al 351 5496 961.
Cosa farò io durante il weekend? Sarò alle prese con il secondo trasloco dell’anno ma come sempre per segnalazioni o collaborazioni scrivetemi pure alla mail: hello.lamentina@gmail.com.
Panna, latte, zucchero e uova. Ingredienti semplici quanto difficili da mescolare se non si è un professionista del gelato. Quelli che ho appena elencato sono gli elementi base del “Buontalenti”, il gusto firma della storica gelateria Badiani, che di recente ha compiuto ben 90 anni!
Rappresentanti di una cultura artigianale del gelato, non tutti sanno che da qualche anno la gelateria si è ingrandita e adesso conta ben 11 punti vendita all’estero. Nonostante l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia (e dopo aver affisso le bollette in vetrina come molti gestori di locali a Firenze – senza però aumentare i prezzi per la clientela) Badiani ha una strategia commerciale europea in forte espansione.
Da Firenze a Barcellona, passando per Londra
Facciamo un passo indietro. La gelateria Badiani viene fondata nel 1932 a Firenze da Idilio Badiani, poi rilevata nel 1993 dal gelatiere Orazio Pomposi, che, insieme ai due figli Paolo e Patrizio, ha portato il marchio a raggiungere nuovi traguardi, attraverso innovazione e creatività. Nel 2016, il brand ha fatto un ulteriore salto in avanti, intraprendendo un percorso di internazionalizzazione. Infatti pochi sanno che oltre a quello fiorentino in Viale dei Mille, Badiani conta nove negozi a Londra e due in Spagna, di cui uno a Barcellona e uno a Sotogrande.
Il gelato è sempre realizzato secondo la secolare tradizione italiana: un team di esperti gelatieri, guidati da Paolo Pomposi, trasforma ingredienti accuratamente selezionati nel famoso gelato artigianale. Ad oggi, Badiani ha oltre 130 dipendenti e una produzione totale di ben 250 tonnellate di gelato artigianale.
“Siamo felici di festeggiare questo importante traguardo – afferma Paolo Pomposi – 90 anni di storia aziendale e familiare strettamente legati a Firenze. Con orgoglio possiamo raccontare la nostra storia e per l’occasione ringraziare la nostra città che ci ha dato tanto. Le radici di Badiani sono qui ed è certamente grazie anche a Firenze che siamo riusciti a crescere in altri mercati, diventando una realtà internazionale”.
La qualità anche all’estero
Uno dei principi di Badiani è riuscire a mantenere standard qualitativi elevati, in grado di rispettare la tradizione e la storia fiorentina della gelateria, a partire dal suo gusto più famoso: il Buontalenti ispirato all’Architetto Bernardo Buontalenti, un “genio creativo”, che fu il primo a inventare il gelato a Firenze durante il Rinascimento. Il segreto nella realizzazione di questo gusto è proprio il saper miscelare sapientemente ad arte gli ingrediente nel metodo Paolo Pomposi.
Grazie alla presenza di laboratori specializzati in ogni paese (Italia, Spagna e UK), Badiani rende possibile la replicabilità artigianale mantenendo gli standard qualitativi del prodotto. Il tutto provato anche dalla creazione di gusti sempre nuovi. I gusti di ogni punto vendita sono i classici Badiani, inclusi quelli vegani e a cui se ne aggiungono alcuni creati per omaggiare ogni città dove si trova lo storico brand fiorentino. Ad esempio due prodotti ad hoc per Barcellona: “Sant Jordi”, gelato a base di latte e panna con strati di salsa di fragole e un tocco di cioccolato. E il “Barcellona”: gelato a base di cioccolato bianco con curcuma e strati di salsa di lamponi. Questo sapore è chiaramente ispirato alla “Senyera” (la bandiera catalana), con strisce di colore giallo e rosso.
Impegno verso la sostenibilità
Uno dei valori di Badiani è la sostenibilità. I loro laboratori utilizzano un sistema a spreco zero di acqua don un sistema che riutilizza la stessa acqua per il raffreddamento delle macchine. In ogni mercato, il brand collabora con produttori locali per gli ingredienti principali come panna, latte, zucchero e uova, così da rispettare il territorio e limitare il trasporto delle merci.
A ripensarci, quante colazioni ho fatto da Badiani! Dal croissant salato alla mini sacher, all’inconfondibile semolino. Oltre alla pasticceria, il loro buonissimo gelato, talvolta inversamente proporzionale alla simpatia dell’inserviente. Tra i miei gusti preferiti ci sono: cioccolato fondente, cremino al pistacchio e nocciola, rigorosamente su cono. Sarò banale? Chissenefrega!